mercoledì 14 luglio 2010
Si parte per le vacanze, attenti alle fregature
da Il Giornale.it
Non appena si avvicinano le vacanze, truffe e disguidi di agenzia sono in agguato pronti a rovinare il sospirato periodo di relax. La tecnologia degli ultimi anni e l’uso della rete per organizzare i viaggi non aiuta: prenotazioni che si accavallano, biglietti per voli da sogno che si trasformano in un incubo, alberghi da mille e una notte che si rivelano topaie. Ora, immaginate di prenotare la vacanza della vostra vita: un mese nella lontana Australia, a Sidney. Ma una volta a terra vi accorgete che qualcosa non va e che la Sidney in cui siete atterrati si trovi dall’altra parte del mondo: non nella calda Australia, ma nella fredda isola canadese Cape Breton. La bizzarra avventura, frutto di un’omonimia, è avvenuta a una giovane coppia di italiani. Valerio Torresi e Serena Tavoloni, 26 e 25 anni, erano partiti dallo scalo romano di Fiumicino. Dopo le prime ore di volo si sono accorti che qualcosa non andava. Infatti dopo otto ore, il personale di bordo annuncia le operazioni di atterraggio. I due giovani pensano a uno scalo tecnico, visto che per raggiungere il lontano continente oceanico occorrono non meno di 20 ore. Invece no. Il volo era davvero finito.
Una volta scesi Valerio e Serena si guardano attorno e capiscono che il loro viaggio si trasformerà presto in una inaspettata avventura. Si perché quella non era la Sidney dei loro sogni, ma una minuscola cittadina omonima persa fra le onde dell’Atlantico: un errore grossolano nella prenotazione da parte dell’agenzia di viaggi.
Nonostante tutto, i due italiani sono stati accolti calorosamente dalla cittadinanza. Valerio e Serena sono stati ospitati in un albergo con vista sull’Oceano, coccolati con lauti pranzi a base di pesce e aragosta, accompagnati in un mini tour attraverso la piccola cittadina canadese, mentre la loro agenzia prenotava a suo spese un nuovo volo verso la Sideny giusta.
Errori di questo genere, seppur eclatanti, possono accadere a tutti, anzi accadono e non tanto raramente: tutta colpa dei codici internazionali che le agenzie di viaggio utilizzano per pianificare i viaggi. La stessa disavventura di Valerio e Serena era capitata due anni fa a una donna argentina e nel 2002 a una coppia di turisti inglesi: entrambi avevano prenotato una vacanza in Australia con scalo a Sidney, ma si erano ritrovati nella città sbagliata. Certo, l’omonimia ha giocato un brutto scherzo sia all’agenzia sia alla coppia. Ma sono tanti i rischi che corrono i vacanzieri, soprattutto quelli abituati al «fai da te». Per evitare brutte sorprese è importante affidarsi ad agenzie di viaggio con regolare licenza, stare attenti alle super offerte su internet, richiedere l’assicurazione se si vogliono ottenere rimborsi, informarsi prima di partire sulle condizioni politiche, economiche, sociali e ambientali del paese che si vuole visitare.
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