Dall'altra parte dell'Oceano arrivano segnali positivi per la crescita di turisti che hanno prenotato i loro viaggi nelle agenzie viaggi americane.
Due dati su tutti:
1° Il giro d'affari delle agenzie viaggi è il più alto degli ultimi anni.
2° Il numero di agenti di viaggio ha ripreso a crescere.
in sintesi gli elementi essenziali per questa evoluzione sono sicuramente:
attentati e disastri naturali da una parte ed eccesso d'informazione dalla rete che tende a creare confusione ed incertezze.
"Gli studi di Asta e Virtuoso
L’analisi arriva dagli Stati Uniti e più precisamente dalle pagine di
Usa Today, che prende in esame gli ultimi dati pubblicati dall’Asta, l’associazione che raggruppa le agenzie a stelle e strisce, e quelli di Virtuoso, il network di adv up level. Nel primo caso, lo studio ha messo in evidenza un 5 per cento di crescita annua del giro d’affari dal 2011 a oggi, per un totale di 341 miliardi di dollari nel 2015. E il tasso di incremento è previsto in salita del 6 per cento quest’anno e il prossimo. Con in più l’inversione di tendenza sul numero di agenzie di viaggi.
L’onda dei big spender
A determinare l’
aumento del giro d’affari in primo luogo il segmento up level: se nel 2014 la percentuale di chi sia affidava a un dettagliante spendendo almeno 50mila dollari era il 14 per cento, l’anno successivo è salita al 22. E in casa Virtuoso, che fa del big spender il core business, la percentuale di viaggiatori che si è affidata a un consulente è salita del 50 per cento in un anno.
Parola d’ordine, professionalità
Cosa ha fatto cambiare idea al popolo dei viaggiatori? Intanto quel gruppo di agenti (professionisti) che, in caso di voli paralizzati per l’uragano oppure di emergenza per un attentato terroristico, sono stati pronti a trovare una soluzione per il cliente a qualsiasi ora del giorno e della notte. Inoltre, rileva ancora Virtuoso, l’
abililtà di distillare la mole di milioni di informazioni e selezionare per il cliente la soluzione più giusta. Tanto che il primo popolo che sta tornando in adv è proprio quello dei Millennials, come hanno rilevato numerosi studi in tutto il mondo.
Qualcosa è cambiato, stanno dicendo dall’altra parte dell’oceano."
Fonte: TTG Italia - 21/11/2016